Chi era la Piccarda?
Figlia di Simone Donati e sorella di Forese e Corso, giovinetta pia e religiosissima, entrò nel convento di S. Chiara a Firenze per farsi monaca. Il fratello Corso, per motivi di convenienza politica, la volle dare in sposa a Rossellino della Tosa, violento esponente dei Guelfi Neri, suo alleato. Corso rapì la sorella dal monastero e la costrinse alle nozze con Rossellino. Per questo gesto Corso sconta le sue pene all’Inferno.
Nel canto XXIV del Purgatorio Dante incontra Forese Donati (amico, ma anche parente acquisito di Dante Alighieri, essendo la moglie di Dante, Gemma Donati, sua cugina) fra i golosi.
Alla domanda del poeta sul destino ultraterreno della sorella, Forese risponde che Piccarda, buona e bella durante la vita mortale, “triunfa lieta / ne l’alto Olimpo già di sua corona”.
Dante incontra poi Piccarda nel Paradiso (canto III.) e le chiede se lei desideri un più alto grado di beatitudine, ma Piccarda spiega sorridendo che la sua volontà è conforme a quella di Dio, per cui essa desidera solo ciò che a Dio piace e non chiede altro.